Il meningioma secernente è una variante istopatologica poco frequente di un meningioma meningoteliale o transizionale; esso è caratterizzato da depositi intercellulari ed extracellulari di materiale simil-ialino, dalla formazione di spazi intercellulari, da edema intra e peritumorale e da immunoespressività per le citocheratine. Al microscopio luce questa neoformazione è costituita da cordoni, travate, filiere, insule di cellule meningoteliali o transizionali, le quali sono sepimentate irregolarmente da radi e sottili strie fibrillari di natura collagene. Le cellule sono di media taglia, hanno forma rotondeggiante od ovoidale, hanno un citoplasma omogeneo, compatto, eosinofilo e sono centrate da un nucleo vescicoloso.
Il dato caratterizzante questo istotipo è rappresentato dalla presenza di formazioni globoidi di varia grandezza posizionate nel citoplasma delle cellule e/o negli spazi intercellulari; queste formazioni sono distribuite in modo disordinato e sono repertabili sia come unità isolate sia come aggregati numericamente variabili.
Fig.1
In molti campi microscopici le cellule si dispongono circolarmente, delimitano così un piccolo spazio contenente materiale amorfo o una formazione globoidale; questa disposizione spaziale delle cellule richiama immagini di strutture simil-ghiandolari.
Fig. 2 Fig.3
In altri campi citoplasmatici si riscontra la presenza di aggregati di formazioni globoidi le quali, riunite a mutuo contatto, propongono costruzioni sferoidali (pseudo-psammomi).
Fig.4
I suddetti corpi globoidi sono di diverso diametro, sono compatti, hanno un aspetto omogeneo e uniforme, non mostrano una microstruttura interna, si colorano con il Blu di Toluidina; essi sono ben circoscritti sebbene siano privi di una membrana di contorno.
Fig.5 Fig.6
Questi corpi globoidi variano anche per la densità del materiale accumulato; infatti nella stessa area citoplasmatica è dato di notare corpi con indici di densità diversa , leggibili attraverso variazioni della tingibilità. Inoltre il materiale accumulato nei corpi globoidi può essere distribuito in modo uniforme ed omogeneo (aspetti simil ialinotici), oppure può essere disposto a blocchi e a granuli di varia grandezza.
Fig.7 Fig.8
Fig.9 Fig.10
Le cellule non interessate da palesi fenomeni di secrezione e di accumulo hanno conservato i caratteri morfologici delle cellule meningiomatose e sono PAS positive.
Fig.11
Le cellule meningiomatose con aspetto sferoidale-globoso con accresciuta volumetria esercitano frequentemente su i piccoli vasi intratumorali una pressione ab-estrinseco su le pareti, provocandone il collabimento. Negli ambiti dello stroma, mediante il metodo della impregnazione argentica si repertano grumi di materiale amorfo argentofilo che impregna fibrille connettivali, oppure inibiscono le pareti dei vasi e i tessuti lassi perivascolari; in altri campi microscopici lo stroma appare occupata da materiale amorfo, da materiale granuloso o da grumi di materiale denso ed omogeneo.
Fig.12 Fig.13
Fig.14
Frequentemente si instaurano processi di edema peri-tumorale ed intratumorale; in questa seconda evenienza si ha una decoesione intercellulare, una dissociazione dello stroma, fino alla formazione di piccole escavazioni ; di conseguenza si hanno fenomeni regressivi a carico della popolazione cellulare, rappresentato da degenerazione idropica, vacuolizzazioni del citoplasma, citolisi. Sono stati riscontrati focolai di flogosi linfo-monocitari; questi focolai si manifestano preferenzialmente in sede perivascolare e si distribuiscono negli spazi intercellulari.
Fig.15
La diagnosi di meningioma secretivo può essere posta anche mediante l’esame citologico da ago-aspirato; il reperto indicativo e qualificante poggia sul riscontro delle formazioni globoidi presenti in sede intracellulare ed extracellulare. Le indagini di immunoistochimica sono adiuvanti per la diagnosi di meningioma secretivo e sono determinanti per differenziare tale neoplasia da una formazione metastatica di adenocarcinoma. Le cellule del meningioma secretivo evidenziano una netta, diffusa immunoespressività per la Vimentina, per l’E.M.A., per il CEA e le citocheratine CK7, CK8 e, al contrario, manifestano negatività per la citocheratina CK20.
Gli indici di attività proliferativa sono valutati secondo i livelli di immuno-espressività del PCNA e del MIB-1; questi indici sono variabili da zona a zona nell’ambito dello stesso caso e manifestano una relativa più elevata positività a livello dei poli di accrescimento della neoplasia.
Fig.16 Fig.17
Fig.18 Fig.19
Fig.20 Fig.21
Fig.22
Al microscopio elettronico le cellule meningiomatose appaiono tra loro coese per l’esistenza, come in tutti i meningiomi, di strutture giunzionali. Il citoplasma di molte cellule è fornito di una quota ben sviluppata di ergastoplasma; questa sub-struttura ha le cisterne molto dilatate per la presenza di materiale amorfo o finemente granuloso. Sono repertabili in diverse cellule spazi cavi intracitoplasmatici delimitati da una membrana a monostrato e con pseudovillo protrundenti nel lume.
Il citoplasma di diverse cellule è ricolmo di tonofibrille e di filamenti intermedi; tutte queste sub-strutture sono aggruppate in fascicoli, si dispongono in piccoli gruppi di forma stellata o si ammassano in modo compatto occupando quote di citoplasma.