La gastrite cronica di H-Pylori è una affezione progressiva  evolvente da un iniziale quadro di flogosi cronica,a quello di adenocarcinoma  per instabilità genetica degli epiteli (World J Gastroenterology  2014;20:5461-5473) (Pathogens 2021;10(9):1099). 
                Secondo il sistema Correa, questa affezione si manifesta  attraverso le fasi di  gastrite cronica  non atrofica, di gastrite cronica atrofica multifocale, di metaplasie di varia  morfologia, di displasia di lieve grado (neoplasia non invasiva di lieve  grado), displasia di alto grado (neoplasia non invasiva di alto grado),e di  adenocarcinoma (Am. J. Gastroenterology 1988; 83(5): 504-509).
                Il quadro istopatologico della gastrite cronica da H.Pylori è  aspecifico; in breve, esso  è  caratterizzato da processi erosivo-ulcerativi correlati a infiltrazione di  elementi della flogosi e una progressiva distruzione del patrimonio ghiandolare;  nelle fasi avanzate, si configura una immagine  di mucosa depauperata di ghiandole con  plaghe  di stroma occupato in modo cospicuo  da elementi flogistici.
                Questo processo nel  suo dinamismo evolutivo tende ad acquisire due varianti istopatologiche:
                La prima  è  rappresentata da processi evolventi verso strutture sclero-cicatriziali con  esaurimento della componente flogistica e sostituzione di questa con macrofagi,  fibroblasti e neoformazione di fibrille pre-collagene e collagene con sbocco conclusivo  in un quadro istopatologico di tipo cicatriziale.
                La seconda variante è data dalla persistenza del processo  flogistico e successiva  sostituzione  degli epiteli nativi con altri aventi i caratteri morfo-funzionali appartenenti  ad altri segmenti dell’apparato digerente, configurandosi in tal modo reperti  circoscritti o diffusi di metaplasia di tipo intestinale. 
                La istogenesi di questo processo metaplasico si ritrova nella  necrosi degli epiteli parietali e nelle susseguenti abnormi manifestazioni  rigenerativo-proliferative degli epiteli residui. (Am. J.  Gastroenterol. 1998; 93: 376-379). (Nature 2002; 420: 860-867) (Dig. Liver Dis.  2008; 40: 490-496) (World J. Gastroenterol. Oncology 2019; 11(9): 665-678). 
                Questi processi,progressivi e ingravescenti, sono riscontrati  nelle gastriti croniche  da H-Pylori o da  altre cause e sono considerati precursori di eventuali sbocchi carcinogenetici;  i dati epidemiologici documentano il rischio di questo passaggio dalla flogosi  cronica alle lesioni carcinomatose passando attraverso le fasi delle metaplasie  e delle displasie (Cancer Res. 1975; 35: 3452-3459) (J. Infect. Dis. 2003;  187(8): 1165-1177) (Pathologica 2020; 112(3): 166-185).
               
              Le fasi delle metaplasie si manifestano secondo diversi  aspetti istologici e sono indicate con i termini di Metaplasia intestinale  completa, Metaplasia intestinale incompleta, Metaplasia pseudopilorica:
              
                
                  A. Metaplasia  intestinale completa
                
               
              Questa forma è caratterizzata dalla presenza  nella mucosa gastrica di epiteli colonnari simili a quelli dell’intestino  tenue; essi mostrano un citoplasma eosinofilo fornito di un orletto a spazzola;  questa filiera di elementi è intercalata da cellule caliciformi e da vari  elementi del Paneth. Indagini istochimiche hanno evidenziato la perdita delle  mucine gastriche e la presenza di mucina MUC 2  (Nat.Rev.Cancer 2017;17(10):594-604).
              
                
                  B. Metaplasia  intestinale incompleta
                
               
              La mucosa gastrica, sede di questa  metaplasia,si presenta con i caratteri microscopici della mucosa del colon. Gli  epiteli di superficie e quelli delle ghiandole sono mucipari, contengono gocce  di mucine intracitoplasmatiche; a questi si associano numerose cellule  caliciformi secernenti le mucine MUC-5HC e MUC6 (J. Gastroenterology 2005; 40:  337-344) (Int. J. Mol. Sci. 2017; 18(10): 2063).
              
                
                  C. Metaplasia  pseudopilorica (SPEM =Spamolitic Polipeptide Metaplasia)
                
               
              Questa metaplasia è caratterizzata  dalla sostituzione degli epiteli acidofili delle ghiandole del corpo e del  fondo gastrico con ghiandole mucipare del piloro. A questa modificazione  morfologica si associa la produzione del fattore TEF2 (Trefoil Factor Family 2)  (Pathologica 2020; 112(3): 166-185).
              Le metaplasie, se sono persistenti e  proliferative, possono acquisire i caratteri morfo-biologici delle displasie di  lieve o di alto grado (Nat. Rev. Cancer 2017; 17(10): 594-604).
                Le displasie di lieve  grado (neoplasie intraepiteliali di lieve grado) si distinguono con difficoltà  dai normali processi proliferativo-rigenerativi. Esse sono caratterizzate da  ghiandole moderatamente dismorfe, rivestite da epiteli pluristratificati, occupati  da nuclei monomorfi, ma voluminosi, ipercromatinici o vescicolosi, con nucleoli  preminenti, raramente in attività mitotica.
                Le displasie di alto grado (neoplasie intraepiteliali di alto  grado) sono caratterizzate da modificazioni del profilo delle ghiandole; gli  epiteli sono pleomorfismi, hanno perduto la polarità citoplasmatica, hanno nuclei  voluminosi con nucleoli preminenti,e spesso in mitosi. Queste forme sono  distinguibili con difficoltà dal carcinoma in situ (Pathologica 2020; 112(3):  166-185).
                L’eziopatogenesi di questi processi metaplasici- displastici  con possibili evoluzione in adenocarcinoma, è stata oggetto di una immensa  letteratura; in essa è stato documentato che gli H.-pylori svolgono la loro  azione patogena soprattutto mediante meccanismi  quali i fattori di virulenza, le alterazioni  di alcuni miRNAs, la secrezione di citochine e chemochine, i coinvolgimenti  epigenetici.
                Di notevole importanza sono ritenuti i fattori di virulenza  sintetizzati dagli H.-pylori; essi sono molteplici e quelli maggiormente  patogeni, capaci di produrre plurime lesioni delle cellule, sono le molecole  VacA e CagA (J. Dig. Dis. 2013; 14(7): 341-349).
                Questa loro potenzialità  patogenetica ha imposto la necessità di distinguere gli H.-pylori nei seguenti  due sottogruppi:
                Ceppi di H-Pylori positivi per la sintesi delle molecole VacA  e CagA
                Ceppi di H-Pylori negativi per la sintesi di tali molecole  (World J. Gastroenterol. 2020; 26(25): 3673-3685). 
                I ceppi di H.-pylori positivi mediante la sintesi di tali  molecole sono causa delle seguenti  plurime quanto gravi alterazioni citologiche:
              
                
                  A) Il  fattore VacA (Vacuolating Citotoxin A), è una proteina costituita da due  sub-unità: 33/A e 55KDa; la prima causa pori a carico della membrana  plasmatica, la seconda si lega agli organelli intracitoplasmatici  danneggiandoli (J. Biol. Chem. 2003; 278: 1201-1208). Esso viene internalizzato  mediante i meccanismi dell’endocitosi e del sistema T4SS (Type IV secretory  system), si raccoglie negli endosomi per poi interagire con le proteine del  cytosol e legarsi alle membrane dei mitocondri (Gut Microbes 2010; 116:  392-395) (Adv. Exp. Med. Biol. 2019; 1149: 35-56).La sua azione è polivalente  in quanto determina lesioni regressive, risposte infiammatorie e alterazioni dei  sistemi di controllo dei processi proliferativi e carcinogenetici (World J.  Gastroenterol. 2014; 20(36): 12767-12780).
                
               
               
              
                
                  B) Il  fattore CagA (Citotoxin asociated gene A) è altamente virulento provocando  ulcere e carcinoma gastrico (Science 2000; 287: 1497-1500).
                
               
              E’ sintetizzato dagli H-Pylori e anch’esso viene  internalizzato nelle cellule ospiti mediante il sistema T4SS (Helicobacter  2011; 16: 19-25). Le alterazioni epiteliali indotte da questo fattore sono  molteplici e riguardano il sistema giunzionale, la polarità delle cellule, le  alterazioni delle fibrille di actina del citoscheletro, l’attivazione delle  citochine flogogene, ma soprattutto il potenziamento delle attività  proliferative delle cellule. Questa azione è aggravata da coesistenti processi  di trans-differenziazione degli epiteli, dal rimodellamento della matrice  extracellulare con perdita dell’adesione intercellulare (Nature 2007; 447:  330-333) (FEBS 2011; 278: 1203-1212)(World J. Gastroenterol 2015; 21(45):  1272-1276). 
                E’ stato riscontrato in vivo e in vitro che gli H-Pylori  alterano la espressività dei miRNAs, molecole atte ad alterare il genoma delle  cellule ospiti,a modificare il loro ciclo cellulare, a favorire l’apoptosi, a  indurre processi neoplastici. (Int. J. Cancer. 2011; 128: 361-370) (RNA Biol.  2012; 9: 742-750 ) (World J. Gastroenterol. 2013; 19:2985-2996). Il riscontro  di miRNAs modificati in tutti i tumori suggerisce la loro implicazione nella  tumorogenesi anche mediante regolazione di oncogeni o geni soppressori (Am.J  Pathology 2009;174:1131-1138).
                Nel corso della flogosi dagli H-Pylori si ha la secrezione di  citochine, chemochine, fattori di crescita, prostglandine, ROS (Reactive Oxigen  Species) che possono danneggiare il DNA e il RNA degli epiteli con il rischio  di mutazioni geniche, alterazioni della sintesi delle proteine e di importanti  enzimi, tutte condizioni favorenti processi carcinogenetici (J.Cancer Rev 2015;  20(1): 25-40) (Pathol Oncol.Res 2015; 21: 527-534).
                Gli H.-pylori, mediante interazione con le cellule ospiti  attivano processi epigenetici, quali mezzi che agiscono sul genoma aumentando  la possibilità della carcinogenesi (Helicobacter 2008;13:35-41) (Genes,Basel  2014;5:821-864). I meccanismi epigenetici sono importanti quali regolatori dei  processi di metilazione del DNA e l’azione su l’assetto dei miRNAs. Nelle  infezioni da H.-pylori sono stati riscontrati livelli alti di metilazione del  DNA nei reperti di gastrite atrofica, nelle gastriti metaplasiche e displasiche  (Clin.Cancer Res. 2006; 12:989-995) (J.Pathol. 2009;219:410-416).
                REPERTI
                I quadri istopatologici qui di seguito descritti riguardano  la mucosa del corpo gastrico, sede di flogosi cronica,di metaplasie e di  displasie correlate ad infezione da   H.-Pylori.
                Il quadro morfologico  di base è rappresentato da una superficie della mucosa di aspetto variabile con  passaggio da reperti nei limiti della norma ad altri caratterizzati da erosioni  o ulcerazioni superficiali. 
                La tonaca propria è sede di infiltrati flogistici costituiti  da elementi  mononucleati ed è fornita di  una trama fibrillare ben sviluppata e dissociata da edema interstiziale. Questo  stato morfologico tende  verso un  progressivo accrescimento delle fibrille collagene con un viraggio  della popolazione flogistica verso la  comparsa di macrofagi e fibroblasti. 
                La quota delle ghiandole è ridotta ed esprime la gravità del  processo di atrofia in atto. Non è infrequente il riscontro, accanto a  ghiandole invase dalle cellule flogistiche e in preda a necrobiosi degli  epiteli, di altre ghiandole in rigenerazione con epiteli aventi i caratteri  della metaplasia o della  displasia. 
                I sopracitati reperti di metaplasia sono diversi, e rientrano  nei quadri della metaplasia intestinale completa, della metaplasia intestinale  incompleta, della metaplasia pseudopilorica e   mostrano il seguente profilo morfologico:
              
                
                  A. Metaplasia  intestinale completa
                
               
              
                Le superfici della mucosa sono  diversificate per la presenza, a seconda dei casi, di proiezioni simil-villose  o di aree di erosioni o di ulcerazioni. La quota ghiandolare è ridotta ed è  rappresentata da strutture tubulari rivestite da epiteli acidofili intercalati  da cellule caliciformi. Questi elementi sono simili agli  enterociti dell’intestino tenue,ma con i  comuni metodi di istologia non è possibile evidenziare la presenza dell’orletto  a spazzola.
                Fig.1 
Fig.2 
Fig.3 
                Fig.4 
Fig.4a 
                Fig.4b 
Fig.5 
              
              
                
                  B. Metaplasia  intestinale incompleta
                
               
              
                Il rivestimento della mucosa varia da  quadri di integrità microscopica a quelli di erosione o di ulcerazione. Nei  casi in cui esso è conservato, si manifesta come una linea continua di cellule  mucipare. 
                  La quota ghiandolare è ridotta di  numero ed è rappresentata da strutture tubulari di diverso diametro rivestite  da epiteli mucipari in attività secretiva. In immagini d’insieme tale quadro  microscopico è simile a quello della mucosa del colon.
                Fig.6 
Fig.7 
Fig.8 
                Fig.9 
Fig.10 
              
              
                
                  C. Metaplasia  pseudopilorica
                
               
              
                Il quadro istopatologico è simile a  quello della mucosa del piloro.
                  La superficie se non è danneggiata da  lesioni destruenti, appare sollevata in piccole creste o in estroflessioni di  varia altezza. La quota ghiandolare è rappresentata da strutture tubulari  ramificate rivestite da epiteli mucipari. Esse sono avvolte da elementi della  flogosi che le invadono provocando gravi processi regressivi degli epiteli. I  reperti istopatologici sono di orientamento diagnostico,per una valutazione di  certezza è necessario eseguire il dosaggio del pepsinogeno, la marcatura della  mucina MUC6 e della Spasmolitic Polypeptyde Expressing (SPEM).
                Fig.11 
Fig.12 
Fig.13 
                La persistenza dello stato della flogosi associato a una  condizione ingravescente di metaplasia può innestare un processo un displastico  nelle varianti di lieve o alto grado:
                  Displasia di lieve grado 
                  Microfocolai di displasia di lieve  grado si riscontrano a livello degli epiteli di superficie, delle foveole e di  quelli ghiandolari.
                  Gli epiteli di rivestimento acquisiscono una  maggiore volumetria, sono centrati da un nucleo ingrandito vescicoloso o ipercromatinico,  sempre fornito di nucleolo preminente.Nelle aree di displasia delle foveole  queste modificazioni  iniziano a livello degli epiteli staminali e  successivamente coinvolgono gli strati intermedi e superficiali senza  danneggiare la loro coesione intercellulare. 
                Fig.14 
Fig.15 
Fig.16 
                Il medesimo  reperto emerge a livello delle cellule staminali delle ghiandole; questi  elementi inizialmente rimangono confinate agli strati basali in prosieguo,moltiplicandosi,  acquisiscono posizioni intermedie o sporgenti nel lume delle ghiandole.
                Fig.17 
Fig.17part 
Fig.18 
                Fig.18 
Fig.19 
                Displasia di alto grado
                  I focolai di displasia di alto grado si riconoscono per la  esistenza di una pluristratificazione disordinata degli epiteli; i singoli  elementi evidenziano una ridotta connessione intercellulare, sono irregolari  fino all’atipia, sono centrati da nuclei dismorfi, ipercromatinici o  vescicolosi, sempre occupati da nucleoli ben evidenti.
                Fig.20 
 Fig.21 
                  Un riferimento importante per la diagnosi differenziale tra  displasia grave e adenocarcinoma in situ   è dato dalle condizioni della membrana basale; se questa è stata  frammentata e il disegno delle ghiandole appare indefinito, si pone la diagnosi  di adenocarcinoma.
                Fig.22
              
              COMMENTO
                Le manifestazioni patologiche indotte dagli H-Pylori a carico  della mucosa gastrica,nella loro progressione, sono aspecifiche,e simili a  gastriti croniche da altre cause. Pertanto il sistema Correa può essere  applicato in modo efficiente ed utile a tutte le forme di gastriti croniche,  senza prendere in considerazione la loro eziopatogenesi. 
                Le osservazioni cliniche, i dati epidemiologici sottolineano  la costante associazione tra l’infezione da H-Pylori e il progressivo danno  gastrico, mentre le acquisizioni istopatogenetiche risultano ancora incomplete  per interrogativi patogenetici non ancora risolti. Alcuni di questi  interrogativi sono qui di seguito brevemente riassunti:
              
                
                  1. Il  numero dei fattori di virulenza secreti dagli H.-Pylori non ancora è stato  completato.
                  2. E’  importante selezionare i diversi ceppi di H.-Pylori rapportando ciascuno di  essi al rispettivo quadro istopatologico.
                  3. I  fattori di virulenza hanno una azione diretta su le cellule (valutabile anche  in vitro) e un’azione indiretta,e mediata su l’entità della risposta flogistica  e su l’attivazione di meccanismi epigenetici. Non è stata ancora definita la  importanza patogenetica
                  4. I  meccanismi biologici mediante i quali gli H-Pylori svolgono azioni  patogenetiche evolventi verso il carcinoma gastrico rimangono ancora  sconosciuti. Si deve tener conto che la patogenesi del carcinoma gastrico è  multifattoriale coinvolgendo lo stile di vita, le condizioni ambientali, la  stabilità genetica, l’anamnesi personale, e forse come fattore scatenante,  l’infezione da H.-Pylori.