MENINGIOMA MALIGNO
Luigi Cuccurullo


I meningiomi anaplastici sono neoplasie poco frequenti che si manifestano con i caratteri morfologici, biologici e clinici di notevole aggressività; questa si concretizza mediante precoci e rapidi processi di infiltrazione dei tessuti circostanti e di metastatizzazione per via ematica e liquorale.

La definizione dei loro caratteri morfologici si avvale di dati acquisiti mediante le seguenti metodiche di istopatologia, di immunoistochimica e di microscopia elettronica.

  1.     A.      REPERTO DI ISTOPATOLOGIA

I meningiomi anaplastici sono costituiti da aree informi di varia grandezza, le quali sono occupate da una popolazione iperdensa di cellule; queste sono disposte specialmente in modo disordinato in conseguenza di un totale sovvertimento dell’abituale architettura dei meningiomi.

La tessitura di queste neoplasie è frammentata e dissociata dalla comparsa per fenomeni secondari, di emorragie, di edema interstiziale, di necrosi e di focolai flogistici linfo-monocitari. Le cellule evidenziano tra loro una bassa coesione e frequentemente si dispongono in modo isolato e disperso nell’ambito di spazi privi di contenuti visibili al microscopio. I loro caratteri citologici sono molto variabili ed infatti tali elementi sono dismetrici, pleomorfi con presenza anche di unità di piccola taglia.

fig.1 fig.2

Ciascuna di queste cellule è fornita di un esiguo orletto di citoplasma ed è occupata in posizione centrale da un nucleo voluminoso, ipercromatinico, atipico, associato a un nucleolo prominente.

fig.3 fig.4

Il numero delle mitosi è molto elevato e tra queste si ritrovano anche quelle con caratteri di atipia. Nell’insieme, la neoplasia non evidenzia i caratteri istopatologici di un meningioma, bensì quelli di un carcinoma andifferenziato, di un malanoma o di un sarcoma (W.H.O.).

  1.     B.      PROFILO IMMUNOISTOCHIMICO

I livelli di anaplasia riscontrati nei reperti di istopatologia e dianzi segnalati, richiedono in modo complementare l’applicazione di metodiche di immunoistochimica per definire, in particolare, la natura della neoplasia. Tale verifica si ottiene mediante la ricerca, dal contesto di un panel articolato di possibilità, di una immuno-espressività caratterizzante.

Questo scopo viene raggiunto mediante la marcatura immunoistochimica per la Vimentina e per l’EMA e l’acquisizione di una positività diffusa quanto intensa conferma la natura meningiomatosa della neoplasia.

fig.5

  1.     C.      REPERTO ULTRASTRUTTURALE

Al microscopio elettronico le cellule si dispongono secondo una bassa o nulla coesione intercellulare; ciò comporta la delimitazione di spazi privi di contenuto oppure occupati da materiale amorfo debolmente osmiofilo.

Questi elementi sono privi di digitazioni citoplasmatiche e le loro superfici sono piane o sono decorate da tozze sporgenze; anche se sono a mutuo contatto essi non sono riuniti in aggregati stabili e compatti mediante strutture giunzionali.

fig.6 fig.7
Il citoplasma è molto esiguo, ha un aspetto
compatto, omogeneo perché contiene pochi organuli, radi fascetti di filamenti
intermedi e molti ribosomi dispersi nella matrice citoplasmatica.

fig.8 fig.9
fig.10

Il nucleo è eterocromatinico, spesso è vacuolizzato, ha un profilo irregolare ed è occupato sempre da un voluminoso nucleolo.

Si riscontrano frequentemente iniziali processi regressivi; questi sono dati da fenomeni di vacuolizzazione del citoplasma, da frammentazione delle membrane cellulari, da lisi citoplasmatica con picnosi nucleare.